Melahel, posto in questa cartella questo contributo perchč mi sembra la piů adatta del forum.
Se dovessi avere sbagliato chiedo scusa in anticipo.
Sa Mexina
Il mazzérismo: fenomeno ancestrale del folklore corso
"Quando il mazzéru uccide in sogno una bestia, sia essa un cervo, un cinghiale o un lupo, come č accaduto a Sophie, riconosce in essa i lineamenti di una persona vivente. Da quel momento il destino della vittima č segnato. Gli resta da vivere un numero imprecisato di giorni, ma sempre dispari...da soli tre giorni a un anno intero. Ma oltre questo termine non ha scampo alla morte".
La signadora Letizia Multedu spiega ad Harlan cosa siano i mazzéri
(Dampyr n.91 “I cacciatori del sogno”, pagg. 45-46)
Quando nell’ottobre del 2007 lessi la storia di Dampyr su menzionata venni colto da un’emozione fortissima.
Seppure attraverso la lettura di un fumetto, venivo a conoscenza di un’ancestrale figura del folklore corso, dell’immaginario spirituale e magico di quest’isola cosě vicina alla mia Sardegna, della quale non avevo mai sentito parlare: la figura della mazzéra (o mazzéro, se declinata al maschile).
Chi č la mazzéra?
La figura della mazzéra rimanda ad una epoca delle genti corse che possiamo fare risalire almeno al 6000 A.C., un’epoca in cui le popolazioni della Corsica praticavano la caccia e la raccolta.
La mazzéra (o il mazzčro) č una persona che possiede un dono singolare, la bilocazione: grazie ad essa la mazzéra, nel sonno, puň frequentare una dimensione altra rispetto a quella “normale” e lanciarsi in vere e proprie cacce sfrenate.
Nell’animale che uccide durante la caccia la mazzéra riconosce una persona conosciuta, anzi una persona a lei cara, tale persone persona morirŕ entro un periodo che va da un minimo di 3 giorni fino a un anno; il numero di giorni entro il quale la persona cara alla mazzéra morirŕ č sempre dispari.
Nella vita quotidiana i mazzéri sono persone assolutamente pacate e tranquille, generalmente si disinteressano delle vicende politiche e sociali e hanno fra di loro rapporti assolutamente solidali e improntati all’eguaglianza; nel corso della loro esistenza, dal momento in cui cominciano le loro sfrenate cacce oniriche, tendono a isolarsi e a vivere in posti immersi nella selvaggia natura corsa.
Quando e come si diventa mazzéra/o?
In genere, la base per potere essere mazzéra/o č data da un dono, una predisposizione che una persona deve avere: il dono di avere accesso ai mondi paralleli. Senza questo dono nessuno puň essere mazzéro.
Detto ciň: l’iniziazione al mazzérismo avviene quasi sempre in fase adolescenziale, grazie ad una chiamata che giunge in sogno da chi giŕ lo pratica, la chiamata č naturalmente alla nuova adepta o al nuovo adepto e consiste in un vero e proprio invito a partecipare a una battuta di caccia, chi accetta diventa mazzéro.
Sembra che nell’antichitŕ e forse anche nei primi decenni del secolo scorso vi fossero in Corsica un gran numero di famiglie i cui membri erano mazzéri.
Tipologie di caccia delle mazzére e dei mazzéri
Le tipologie di caccia nel mazzérismo sono due:
1. la Vardéra---> č una caccia solitaria consistente nel posizionarsi lungo un corso d’acqua dove si sa
che passerŕ la preda
2. l’Abrettu----> inseguimento della preda che puň essere fatto o da soli o in gruppo
Fra le armi che un mazzéro puň usare troviamo la pietra, il bastone, l’arco e le frecce, la lancia, il coltello fino ad arrivare alle mani nude o l’asfodelo (pianta fortemente legata a riti funerari e che in Corsica č ancora associata alla morte e al regno dei morti).
La mandrache
Per quanto fra di loro, al di fuori del mondo onirico, i mazzéri abbiano un comportamento improntato all’egualitarismo e alla solidarietŕ (come giŕ scritto), in sogno possono arrivare a scontrarsi; secondo la tradizione lo scontro fra mazzéri č chiamato mandrache e si tiene in genere nella notte fra il 31 ottobre e l’1 novembre.
Lo scontro in questione, una vera e propria battaglia, riguarda mazzčri di paesi vicini; come per le loro vittime abituali, i mazzéri uccisi in sogno periscono entro un anno…si dice di mazzéri trovati morti nel loro letto, fatto questo che li accomuna ai beneandanti del Friuli.
La cosa interessante della mandrache č che, nella tradizione corsa, questa č associata a epidemie, pestilenze o morti di massa; cosě come la morte dei singoli individui identificati con gli animali cacciati, anche quella dei mazzéri che partecipano alla mandrache č specchio, realizzazione su un altro piano di esistenza di ciň che avverrŕ nella “realtŕ”.
La mazzéra salvadora e il mazzéro salvadore
Non tutti i mazzéri sono cacciatori, ve ne sono alcuni che svolgono una funzione riequilibratrice dell’operato dei loro corrispondenti cacciatori, nel ciclo continuo Vita-Morte: questi sono i mazzéri salvadori. La mazzéra salvadora e il mazzéro salvadore vedono in sogno persone che stanno morendo e possono evitare che ciň possa avvenire nella “realtŕ”, ciň si realizza in svariati modi corrispondenti a al tipo di morte che viene vista, ad esempio il mazzéro salvadore puň tamponare la ferita di una persona che sta morendo dissanguata.
Conclusioni
Il mazzérismo rimanda a un ancestrale passato delle popolazioni corse, un passato dove la dimensione spirituale delle persone e del loro ambiente č un tutt’uno con quella materiale; le due dimensioni, cosě concepite, sono reciprocamente causa e effetto l’una dell’altra, parti inseparabili dell’infinito gioco di specchi inerente all’alternarsi della vita e della morte (o forse, semplicemente, di due diverse manifestazioni della Vita).
Il mazzéro e la mazzéra figurano all’interno di questo meccanismo come degli esecutori di un qualcosa che č giŕ scritto, come degli attori di una storia che li vede protagonisti ma che non controllano e li sovrasta.
Fonti: Dampyr n° 91, “I cacciatori del sogno”, SergioBonelli Editore, Ottobre 2007
Dorothy Carrington, “Dream hunters of Corsica”, Phoenix (Orion Publishing Group Ltd )
(1996)
http://www.terracorsa.info/