Il Calderone rappresenta l'Akasha il quinto elemento, ciò che muove e scuote tutti gli altri elementi. Ma può contenere in se anche gli altri 4 elementi a seconda del suo utilizzo, è anche per questo simbolo di metamorfosi e di trasformazione, un antico simbolo celtico proveniente dalla Vecchia Religione che rappresentava il grembo della Dea, da dove tutto nasce; posto al centro del cerchio perché è al centro che scaturisce la magia. Associato a Cerridwen, cioè 'Grano Bianco: è anche conosciuta con il nome di "Dea Bianca' o ‘Dea della Luna’. Cerridwen è una potente maga che crea le sue pozioni mescolando infusi in un calderone di rame. Cerridwen benedice i poeti e i cantori ed è la protettrice della fertilità, della morte e della rinascita.
Un tempo il calderone conteneva il fuoco, oggi le candele, incenso o richieste scritte su carta poi successivamente bruciate su erbe fumanti.
Il suo materiale è il ferro per mantenere il calore, poggiato su tre piedi. Lo si può anche utilizzare per la cucina rituale e la bollitura di tisane, ma sarebbe più adatto averne due di dimensioni diverse; uno grande per accendervi il fuoco, per bruciarvi le richieste e un altro più piccolo da adoperare esclusivamente per le tisane, gli oli, i decotti, gli infusi o per scopi divinatori. In quest'ultimo caso si scruta l'acqua ferma, il vapore, o si fa colare cera nell'acqua per valutare le forme che acquista a contatto con il liquido.
Quando viene usato sull'altare o all'interno del cerchio magico ha un ruolo differente, e un uso diverso a seconda della stagione. Per tutti i riti primaverili si riempie di acqua e fiori, serve a contenere le offerte che verranno bruciate per le divinità. Nel periodo invernale vi si accende dentro il fuoco.
In associazione con l'elemento "fuoco" si usa per simulare un piccolo falò usato per il salto nel fuoco, che si esegue in alcuni sabbat bruciando al suo interno delle erbe aromatiche o incenso.
In luna nuova lavare il calderone con acqua e sapone visualizzando le energie negative che fluiscono fuori da esso con l'acqua sporca. Asciugarlo e ungerlo all'interno con olio di oliva, poi ripulirlo con dei tovaglioli di carta e procedere con la consacrazione.
Ai tempi delle levatrici medievali, esso veniva probabilmente usato per riscaldare l'acqua in preparazione del parto o per aromatizzare con erbe quella usata per lavare i defunti. Dalla nascita alla morte, il calderone veniva impiegato per più scopi, compresa la preparazione di rimedi e medicine per guarire i malati o di pozioni d'amore. Tutti amano fondersi con le proprie radici genetiche, e il calderone fornisce una sorta di legame con esse.
Fonti: Internet e rielaborazione personale dei testi.