- Alam ha scritto:
- Ogni persona può interpretare diversamente e tu sei molto intelligente, quindi interpreterai meglio di altri
Siamo alle solite: si inizia un discorso costruttivo e si finisce con le interpretazioni personali, non solo della comprensione magica ma anche dell'utenza che definisce le argomentazioni come se fossero quadri di Hopper...
Riguardo all'evocazione, credo sia il miglior metodo per rimestare le energie interiori, quelle psico-genetiche, dare uno sguardo alla scrittura del DNA divino, impresso da sempre, quasi come a partorire il giusto pensiero-forma ecco, come la cartomanzia, che è il modo di immaginare in maniera giusta.
Alam chiede di definire il pensiero per trovare quello che si cerca senza il mezzo per ottenerlo, ma nessuno gli ha insegnato che per definire si ha bisogno di una concretezza che non sia lo scopo finale, ma il modo stesso, quindi l'atto dell'invocazione che crea la struttura di quello che cerchi.
Cito per capirci meglio o per confonderci meglio un estrapolato da un libro che mi sta molto a cuore:
Il mago parlò.
-Il rituale è una conseguenza alla conoscenza del sè. Non è un atto! Quindi non dirai atto del rituale ma effetto poichè da esso discerne il tuo senso d'umanità.
Quello che le ombre chiamano atto in realtà è la causa principale per mezzo della quale tu crei il rituale, da qui in poi se vorrai praticare l'influenza della magia sugli esseri, ritieni loro la causa dei tuoi incanti, e gli incanti, la tua conseguenza!
Gli spiriti ascoltano la nostra volontà, essa è il veicolo che conduce il comando, ma la verità è pura illusione della mente, che gli spiriti riconoscono come uomini, se tu chiamerai uno spirito allo stesso modo in cui credi nella volontà del precipizio, allora sarai la montagna, lo scoglio, le onde del mare e la distanza che ti separa da ogni cosa, ma non sarai la caduta!
Il mago continuò guardando le ombre che si formavano nello specchio.
-Quando scegli d'essere la tua volontà non devi mai trascurare il fatto che secondo natura, in qualche parte dell'universo lascerai una menzogna che a seconda del tuo sguardo apparirà per te come la forma più terrificante di tutte.
Ma ritieniti fortunato, essa non sarà la tua forma!
Ecco cosa fece il mago: chiamò la ragazza e le ordinò di uccidersi!
L'apprendista sconvolto urlò contro quel gesto, come se da quella potente emissione di fiato persa nell'immensità della sala potesse scaturire una potente magia in grado di fermare quell'azione.
La ragazza abbassò l'arma e come se nulla fosse stato riprese il ballo perdendosi tra gli invitati.
Il mago fissò il ragazzo con occhi che non appartenevano a quella dimensione.
-Hai appena appreso l'illusione del volere. Non hai fermato la dama dalla morte, nemmeno da un comando della mia volontà, ti ho solo mostrato il modo per ingannare quello che non ti aspetti.
Hai creduto nel mio volere, quindi eri in suo potere.
Il giovane non capiva, ma scelse una strada più facile.
-E allora perchè la dama si è subito ridestata da quell'atto che le sarebbe potuto costare la vita?
Il mago abbassò lo sguardo, lo rialzò subito e disse:
-Non volevo che lei morisse, ma che tu la salvassi!
Si girò e svanì nella folla.
A buon intenditore "poche parole"