In anteprima mondiale
solo per voi del Sentiero di luce vi propongo l'introduzione del libro di cartomanzia napoletana scritto da me
; per esorcizzare le varie problematiche relative alla sua pubblicazione, che credo sia stata ulteriormente rimandata per motivi futilissimi, aspettando che si sblocchi la manovra, perchè con molta probabilità sarà una auto pubblicazione.
Leggete, valutate e attendete...
cartomanzia numero 26INTRODUZIONE
La cartomanzia non è per tutti!
Al pari di un qualsiasi strumento in relazione alle proprie facoltà pratiche essa sortirà l'effetto previsto, ma nelle mani (e nella mente) di persone poco predisposte al mondo dell'immaginazione in termini di divinazione, il tutto si trasformerà in patetica ossesione e blanda considerazione verso la comprensione del sè come promotore di eventi, nonchè in un gioco da salotto.
I simboli parlano, svelano, non hanno mistero, sono la coniugazione perfetta delle azioni intese come vibrazioni, racchiuse in un determinato punto, in una determinata linea energetica.
Un simbolo non è un messaggio nascosto, poichè se si ha l'opportunità di trarne conclusioni, si ha anche la facoltà d'intendere una certa visibilità d'insieme delle cose.
Quello che veramente chiude e nasconde determinate informazioni è la nostra visione oggettiva, contrapposta alla rivelazione soggettiva, che formano insieme il punto d'incontro per bilanciare la menzogna.
Prima di divinare con un mazzo di carte bisognerebbe "lasciare il desiderio di vedere così come volessimo fosse una determinata situazione", in ragione di acquisire il giusto movimento della situazione stessa.
La verità appartiene a tutti nella maniera in cui si mente in maniera soggettiva a se stessi, considerandosi parte dell'esistenza alimentata dalla percezione degli altri; ma la vera visione non oggettiva in termini di giudizio, nè rappresenta la visione della realtà presente in maniera soggettiva.
La vera visione, esclude sia il soggetto che l'oggetto, tenendo presente solo la conseguenza che ne deriva come immagine di un evento, quindi come moto vibrazionale e tutto ciò che ne scaturisce.
Un evento è da considerarsi come il simbolo delle nostre azioni, determinate da fattori concatenanti, come una rosa mistica.
Tutto quello che vediamo in movimento è accadimento, una forma di continua rivelazione, un moto perpetuo, un presente eterno.
La cartomanzia è l'unione oggettiva di vari simboli scaturiti da azioni soggettive:
una persona vivrà la sua esistenza (oggettività) in relazione agli stimoli che ne derivano (soggettività) che formeranno le varie caratteristiche di vita, nonchè i vari eventi, o meglio, le varie opportunità d'eventi.
La formazione di un simbolo è la concentrazione d'intenzioni, mentre la sua rivelazione è l'evento, quindi la manifestazione.
Chiedere alle carte una cosa, significa volere quella cosa, oppure evitarla, ma dal momento che in parte si favoriscono le manifestazioni, bisogna considerarsi promotori, anche in maniera indiretta, quindi fautori della propria esistenza.
Le carte parlano, sono le bugie che raccontiamo a noi stessi che tacciono in maniera tale da provocare l'attrazione o la repulsione verso qualcosa.
Tutti coloro che hanno intenzione di rivelare per mezzo della cartomanzia gli accadimenti, dovranno per prima cosa smascherarsi da ogni possibile concetto di propria verità assoluta ed iniziare a comprendere la menzogna di tutti, quindi di se stessi.
L'oracolo delle ventisei carte napoletane ha radici molto forti e simbologie appartenenti alla visione del popolo, al pettegolezzo da comari, all'amore tra amanti, al pensiero della gente e a tutte quelle situazioni da quartiere intese come fatti da commentare e da racchiudere in aneddoti.
La tradizione dell'oracolo non ha documentazioni vere e proprie, ma viene tramandato, come una sorta di segreto di pulcinella, dove tutti sanno e tutti fanno finta di sapere che si sta parlando di quella determinata cosa.
I significati sono uguali per tutti, ma le combinazioni unite al sentire intimo di chi le interpreta fanno si che ognuno detenga il vero modo di interpretazione, affidabile o meno, a discrezione della precisione con cui si verificheranno gli eventi.
In questo manuale non ci sono pretese ma solo spiegazioni di base, nè interpretazioni, nè fantomatiche promesse che alla fine della lettura vi renderanno il perfetto cartomante.
Le interpretazioni appartengono alle coniugazioni tra carte ed alla sensibilità del cartomante, alla sua suggestione rispetto a quello che gli viene offerto dai simboli nella stesura.
Ogni simbolo, come detto prima, è la sintesi di una qualche situazione, una convergenza vibratoria, la sua interpretazione è ciò che ne deriva (1+1=2), senza meravigliarsi del fatto che se lanciamo un sasso in un lago questo provocherà cerchi concentrici!
Ogni realtà veramente tale, non ha bisogno di interpretazioni, come ogni menzogna falsamente reale che non aspetta altro che essere smascherata!
La verità, è la massima espressione della menzogna di tutti!
E' quello che tendenzialmente non oso riconoscere, ma che di sicuro mi rende cosciente del fatto che adotto una forma di rifiuto contrattuale tra me e quello che mi differenzia da un'altra cosa.
E' la giusta distanza tra noi e il nostro modo di approfittare della vita.
Quando si sceglie di essere la propria verità, non bisogna mai trascurare il fatto che da qualche altra parte si lascia una bugia sul cuore di qualcuno, questo semplicemente perchè ci si pone dinanzi a sè come nel gioco della fuga degli specchi, che crea un riflesso speculativo che si perde nell'infinita necessità umana.
Mentre la menzogna è la realtà che stai vivendo semplicemente perchè non sei altrove per viverne un'altra, la verità è la sensazione, in quanto "percepita", di star vivendo il tuo presente in quell'occasione!
I fatti sono la manifestazione della verità, ma non sono la verità!
Saremo la nostra verità a patto di dover passare prima in tutte le nostre bugie; percepiremo la vera verità quando non ci sarà niente altro che la manifestazione della nostra più grande bugia!
La cartomanzia ricopre il ruolo della coscienziosa arte della nostra volontà che definisce lo svelamento delle emozioni profonde causate dai desideri e dalle paure, e dalla voglia di venirne fuori in un modo o nell'altro.
Oltre la sistematica equazione che ci offre il metodo delle ventisei carte napoletane, dovremmo tener conto soprattutto della libera associazione imposta da certi schemi mentali naturali, come prima considerazione ed impressione: un paesaggio e la sistemazione dei suoi componenti, esterni e variabili (condizione climatica, gente che passa, situazioni improvvise etc...) ed interni e fissi (montagne, alberi, conformazioni naturali, natura in generale etc...), al fine di esporre, oltre ogni schema, la visione elementare che con il tempo si rivelerà come veicolo d'intuito.
In ultimo, ogni carta è una lettera, ed ogni lettera forma una parola, ma ogni lettera ha la sua natura, ed il suo contrasto come la sua giusta collocazione, considerando anche le diverse formazioni che si possono manifestare.
Ogni parola è formata da una lettera, ed ogni parola, in successione forma un discorso (si spera di senso compiuto!), quindi lo smascheramento di qualcosa che fino ad allora era rimasto all'oscuro e la risonanza dovuta da fatti che si avvicendano.
Non considerate la cartomanzia con gli occhi di chi vuole a tutti i costi sviscerare situazioni o persone, ma vedetela come uno specchio che vi mostra, se solo lo "volete", quella parte necessaria per considerarvi punti cardine del vostro io presente, come il sasso che viene lanciato nel lago, nel momento che scruterete nei simboli, sarete la vibrazione di voi stessi, e null'altro che ogni azione "futura".