I sociologi dicono che il crescente interesse, che si può constatare in vari strati della civiltà occidentale, verso le scienze occulte e la magia proviene in gran parte dalla svalutazione del sentimento religioso e dal fallimento delle grandi religioni tradizionali. Queste affermazioni parzialmente anche esatte, vanno però attenuate. Non è esatto dire che la scomparsa di una credenza religiosa lascia il posto ad una credenza magica. Infatti, ogni religione è impregnata di magia. Anche quelle religioni che rifiutano questo aspetto delle cose, tuttavia ne vivono nella pratica.
Da qualche decina di anni, come fenomeno particolarmente significativo, della nostra epoca, viene fatto tutto un lavoro di scavo in seno alle religioni ed alle chiese, sotto il pretesto di demitizzazione, di aggiornamento, di semplificazione, certo necessari, ma che spesso vengono prolungati abusivamente. Coloro che compiono questo lavoro, e la cui preoccupazione non sembra davvero essere la maggior gloria di Dio, hanno sfortunatamente buttato via il bambino insieme all’acqua, se così ci si può esprimere. Hanno devitalizzato la religione e con il pretesto di rigenerarla, hanno invece spesso ottenuto proprio il risultato contrario. Come stupirsi allora del fatto che le masse popolari, che non trovano più nella chiesa ( per esempio ) una fonte di energia psichica, si rivolgono sia ad un impegno politico pure e semplice, ateo, sia verso un occultismo che pare promettere loro ciò che esse confusamente cercano.
Una volta, molta gente andava a messa non solo per abitudine o condizionamento sociale, ma anche perché era attratta da una presenza che la nutriva. Certo, la presenza c’è lo stesso anche senza i riti. Ma i riti rendevano sensibile le realtà dello spirito e la vita dei dogmi. Ed è probabilmente per questa ragione che molti cristiani sono ancora fortemente affezionati ai riti antichi ( come quelli della messa di San Pio X, per esempio, ora proibita da certi vescovi senza alcuna delicatezza o scrupolo ). Lo spirito moderno vuole strappare ad ogni costo le radici di tutte le tradizioni, quando invece nessun vero progresso può compiersi se non appoggiandosi su una reale comprensione delle leggi della vita, delle quali la tradizione è solo una interpretazione in un tempo e in uno spazio dati, interpretazione che si è certo in diritto di non condividere, ma che una cortesia elementare obbliga a rispettare. Dove di possono ancora trovare i significati dei riti cristiani che la Chiesa cattolica si era data per missione di conservare? A ben cercare si trova qualche monastero, qualche comunità cristiana che hanno cercato di rigenerare la vita sacramentale senza snaturarla. Bisogna riconoscere che l’adattamento di una tradizione che ha quasi duemila anni alle esigenze dello spirito nuovo che soffia, all’alba dell’era dell’Acquario, non è così facile.
Ogni tradizione, ogni Chiesa, ogni religione ha i propri riti. Persino la Rivoluzione Francese aveva un culto per la Dea Ragione! I riti di questo culto, in parte ispirati dai framassoni dell’epoca e imposti in sostituzione degli atti cristiani, avevano un certo carattere magico proprio delle feste popolari. Ma ciò non è necessariamente una garanzia di elevazione morale. Il III Reich aveva anch’esso le sue grandi radunate rituali. Tutto può essere tradotto con simboli: sia il meglio che il peggio. Ecco perché si torna sempre a questa necessità della scelta consapevole. Non esiste spiritualità nel conformismo e nella routine, ma solo nel movimento interiore e personale di ogni essere, in ogni istante. L’umanità vuole ricostruire la grande festa dell’amore e della gioia delle quali solo i popoli cosiddetti primitivi sembrano aver serbato il segreto. L’anima occidentale non muore della morte di Dio perché Dio è ben al di sopra dei suoi pretesi affossatori. L’anima occidentale asifissia per mancanza di una relazione organica, vivente, fra il mondo visibile e il mondo invisibile. La magia non è altro che questa rivelazione.